ComunicAZIONE, Libri

L’arte di saper ascoltare

“La maggior parte delle persone parla senza ascoltare. Ben pochi ascoltano senza parlare. È assai raro trovare qualcuno che sappia parlare e ascoltare.”

BRUCE LEE

Qualsiasi cosa intendiamo comunicare, intenzionalmente o no, trasmette qualcosa che potrebbe essere interpretata ambiguamente.

Ogni parola ha un significato generale preciso: si prenda come esempio la parola “emozione”, il suo significato generale è quello di uno stato mentale e/o fisiologico alterato da stimoli interni o esterni, ma se ad ognuno di noi, preso singolarmente, venisse chiesto di spiegare cos’è l’emozione avremmo diverse risposte, formulate in base al proprio bagaglio personale e culturale.

Sono dunque le sfumature a caratterizzare il messaggio che si desidera trasmettere, e per questo imparare ad ascoltare è fondamentale per conoscere meglio l’altro e sé stessi.

Il verbo ascoltare proviene dal latino “auscultare” che significa sentire con l’orecchio. L’azione e il risultato dell’ascoltare sono strettamente legati all’attenzione: ascoltare deve essere un’attività tutt’altro che passiva, che richiede coinvolgimento e partecipazione emotiva.

ASCOLTARE E NARRARE LE VITE DEGLI ALTRI

L’idea per questo articolo nasce in seguito alla lettura del libro “Ascoltare e narrare la vita degli altri. Oltre gli stereotipi, i silenzi, le ingiustizie” di Marina Gellona, un manuale che fornire indicazioni e consigli per coloro che desiderano “diventare narratori e narratrici di storie di vita“, tracciando un percorso che inizia dall’ideazione del progetto fino all’intervista e al confronto con la persona ascoltata.

All’interno del testo sono contenuti numerosi spunti che invitano a riflettere sull’importanza di predisporsi all’ascolto, non solo al fine di intervistare ma anche per relazionarsi al meglio con le persone che entrano in contatto con noi.

IL VALORE TERAPEUTICO DELL’ASCOLTO

Ascoltare è un’operazione che porta ad allargare i nostri orizzonti: permette di porci degli interrogativi sul vissuto dell’altro, di differenziarci e/o immedesimarci e partecipare attivamente allo stato emotivo dell’altra persona. In sostanza l’ascolto attento ci porta ad essere più empatici

Photo by Oleksandr Pidvalnyi on Pexels.com

[…] riconoscere le differenze tra la propria e l’altrui esperienza e, al tempo stesso, trovare dentro di sé immagini, sentimenti, emozioni simili che aiutano a sentire l’emozione dell’altro è sicuramente un’apertura empatica fondamentale per poter comprendere l’altro e trasmettergli la sensazione di essere compreso

ASCOLTARE E NARRARE LA VITA DEGLI ALTRI, PAG. 94

Ma cosa significa ascolto attento e attivo?

Le persone hanno bisogno di raccontarsi e raccontare ad altri la loro storia di come sono andate le cose nella loro vita perché narrare innesca un’azione di comprensione, invita a confrontarsi con una serie di interrogativi e intraprendere un percorso di ricerca. Mentre si espone ad alta voce la storia si riflette su cause, conseguenze, relazioni, protagonismi, motivazioni, aspettative, desideri.

ASCOLTARE E NARRARE LA VITA DEGLI ALTRI, PAG.21

L’ascolto attento e attivo è fondamentale per poter instaurare una buona comunicazione (anche con sé stessi): l’ascolto deve essere caldo, attento e scrupoloso; si tratta di ragionare e approfondire i pensieri pronunciati dall’interlocutore senza tuttavia aggiungere alcun tipo di giudizio o consiglio non richiesto.

Nel momento in cui un individuo sceglie di raccontarsi, ciò che sta facendo è rielaborare il proprio vissuto cercando un confronto nel tentativo di trovare soluzioni o nuove chiavi di lettura, oppure ha semplicemente bisogno di essere ascoltato.

IL SILENZIO

Photo by Ricardo Esquivel on Pexels.com

L’essere umano vive in una costante dimensione comunicativa: come afferma Paul Watzlawick l’essere umano non può non comunicare. Quindi anche il silenzio rappresenta un elemento della comunicazione.

Esistono silenzi distruttivi, che innalzano barriere e scoraggiano l’interlocutore dall’esprimere i propri pensieri, creano disagio e imbarazzo, ma nella comunicazione ci sono anche i silenzi costruttivi, confortevoli e riflessivi che servono per ricordare, riorganizzare il pensiero o ricercare una maggiore attenzione in quanto ritiene che ciò che sta per dire è molto importante E’ col silenzio che l’altro aggiunge ciò che non riesce a esprimere con le parole. E restare in silenzio, a volte, non solo riduce il rumore ma può agevolare la risoluzione.

Conclusioni

Saper ascoltare richiede allenamento e pazienza, non solo per ascoltare gli altri ma anche noi stessi. Come scritto all’inizio, l’azione dell’ascolto è strettamente connessa all’attenzione: è qualcosa di più profondo del mero sentire, ascoltare significa partecipare attivamente al dialogo e interiorizzare ciò che ci viene detto in modo tale da indurci alla riflessione e talvolta alla crescita personale.

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5 pensieri su “L’arte di saper ascoltare”

  1. Aiuta moltissimo anche pensare che ciò che l’Altro ti sta raccontando è qualcosa che tu non sai e che ciò che dice può essere molto prezioso per te.
    Ovviamente non sarà sempre così, ma è un buon modo per essere maggiormente attenti e “aperti”.

    Piace a 1 persona

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